«Il mondo - diceva Nicholas Murray Butler, membro del “Council on Foreign Relations” - si divide in tre categorie di persone: un piccolissimo numero che determina gli avvenimenti; un gruppo un po’ più consistente che vigila sulla loro esecuzione assistendo al loro compimento; e infine una vasta maggioranza che non saprà mai cosa è accaduto in realtà» (Nicholas Murray Butler, membro del “Council on Foreign Relations”).
È così che si rapinano legalmente i popoli. Infatti i rapinatori di Stato credono giusto sfruttare la collettività ritenuta poco più intelligente di un criceto. Un esempio storico: il 26 giugno 1863, il banchiere Sherman Rothschild scriveva alla Ditta Kleimer, Morton e Vandergould di New York in merito al sistema bancario: «[...] Pochi comprenderanno questo sistema, coloro che lo comprenderanno saranno occupati nello sfruttarlo, il pubblico forse non capirà mai che il sistema è contrario ai suoi interessi».
La maggior parte di costoro è infatti talmente sfigata che quando lavora nei posti che il partito ha assegnato loro si annoia tanto che è costretta, per far passare il tempo, a consumare i soldi dei cittadini giocando in internet a fare i terapeuti o i predicatori rivoluzionari, dicendo che noi siamo il nostro corpo o che l’io deve trasformarsi nel noi (cfr. anche “La trasformazione dell’io nel noi è un crimine”: http://bastamonopolio.over-blog.com/2014/05/la-trasformazione-dell-io-nel-noi-e-un-crimine).
Simili a pesci che, in mancanza d’acqua vitale, si uniscono boccheggianti per sopravvivere nel loro trasudato psichico, partitocratico, e timocratico, i loro seguaci sono strani: pare che l’unico motivo che li fa essere così attaccati ai loro prodotti di scarto, ai loro sottoprodotti mentali, cioè ai loro errori mentali, fino al punto di perdere la visione reale del vero, sia il loro essere innamorati di questi sottoprodotti. Sembra proprio che in nome di questo amore combattano tutto e tutti. È un’“umanità” che adora errori e scarti, che appaiono loro elementi egoistico-illusivi sub-umani daredimere negli altri!
L’antipatia, la goffaggine ed il fetore che emanano nel volere adorare indisturbati tali escrementi, proviene proprio dal fatto che si identificano talmente nel loro errore da apparire essi stessi prodotti di scarto, sottoprodotti, escrementi.
Quindi il loro sentire è continuo fetore...
Perché a un certo punto la la loro parte umana, se errante, andrebbe condannata, non assolta. Invece sembra proprio che non si possano distaccare dal fetore della loro diffidenza assoluta nei confronti dell'umano... Ammettere di avere sbagliato è difficile perché per loro è come la convinzione di non avere più niente di sé che li giustifichi autocoscientemente.
Eppure sanno tutti benissimo che una coscienza fasulla non è che un ostacolo alla verità ed alla libertà. L'avvento di costoro è l’avvento delle mezze calze: gli pseudo filosofi della retorica del piagnisteo trascendentale, che assurgono ovviamente ad essere punti di riferimento del pensiero patologico attuale (pensiero debole).
La critica della società attuale di questi intellettuali della mutua raggiunge raffinatezze sublimi, riconoscibili appunto come veste del momento di autolimitazione immateriale del pensiero stesso che ha costruito tale società.
È psichiatria di alieni, generatrice di deformità dell’umano, tramite un pensare malato, che quando lascia il piano critico-teoretico e diventa pragmaticamente tecnico, sociale, ed economico, produce tumore sociale posto poi sotto accusa come elemento esterno a sé, affinché l’accusa possa eccitare l’ulteriore serie di intellettuali-canaglia a tale livello istintivo, cioè primitivo.