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8 maggio 2012 2 08 /05 /maggio /2012 12:31

GRILLO NON È L’ANTIPOLITICA, L’ASTENSIONE LO È

di Leonardo Facco
Articolo segnalato da Massimo Francese, corrispondente di Creativefreedom

 

«Sarebbe un errore imperdonabile sottovalutare il segnale che viene dal dato dell’astensione, preoccupante in generale, gravissimo in alcune città. Occorrerà tenerlo presente anche quando legittimamente si festeggi la vittoria del proprio schieramento e dei propri candidati sindaci. Poco più del 65% di partecipazione nazionale ad un voto amministrativo, insieme alla moltitudine di liste civiche, rappresentano l’indicazione di un malessere e di una protesta che le forze politiche devono saper comprendere ed affrontare con risposte positive». Così parlò Vannino Chiti, vicepresidente del Senato.

 

Quasi dieci milioni di elettori chiamati alle urne per le elezioni amministrative sono un test interessante. Aldilà dei sindaci che sono stati eletti, il vero, unico segnale antipolitico (Grillo è semmai protesta politica) sta nella quantità di elettori che si sono astenuti, che – benché fossero elezioni locali, quindi per scegliere personale politico con competenze limitate – hanno mostrato tutto il loro disprezzo per una casta che non risiede solo a Roma, anzi.

 

Non sono un amante della ginnastica dell’obbedienza, del “fantomatico” diritto di voto. Votare assomiglia a quell’ora d’aria che ti concedono in galera prima di tornare dietro le sbarre. Non sono parole mie, ma di Fabrizio De André, che prima di molti altri suoi coetanei capì i guasti della democrazia e li musicò. Come lui e più di lui, qualche anno dopo, ci pensò Giorgio Gaber a menar fendenti al sistema, e manco conosceva Calderoli e il suo “porcellum”. Astenersi val più che votare “il meno peggio”. Cosicché, come presumevo, ieri quello del “non voto” (astenuti, schede bianche e schede nulle) si è confermato il primo partito, come mostrato da tutti i sondaggi degli ultimi mesi.

 

Dire ai politicanti “non in mio nome” è tutt’altro che sentirsi smarriti, è una nuova modalità di orientamento politico. E’ l’emergere di una originale, e vera, forma di “lotta di classe”, quella che oppone i produttori di ricchezza (operai del settore privato, impiegati, liberi professionisti, imprenditori) a loro, i predatori e i consumatori di ricchezza (dipendenti pubblici e dello Stato, boiardi e politici di ogni ordine e grado). L’astensione (non a caso più marcata nelle aree padane che al Sud) oppone chi è costretto a pagare le tasse e chi le tasse le malversa per i propri interessi clientelari.

 

L’astensione è una forma di delegittimazione dello Stato e della casta, è il segnale forte dell’acuirsi dello scontro fra la classe politica e la maggioranza della popolazione, fra coloro che hanno occupato (con ogni mezzo, compresa la legge elettorale) gli spazi della società civile e la gente “normale”, capace di fare da sé.

 

E’ soprattutto per una questione di libertà, nonché etica e morale, che si disertano le urne. In punta di diritto naturale, per un libertario il voto è un atto illegittimo in quanto contribuisce ad affermare il dominio di alcuni uomini (politici e burocrati, ergo parassiti) su tutti gli altri. E non di rado accade che siano persino delle minoranze ad imporre la loro “dittatura democratica”. A chi sostiene che il voto è sinonimo di democrazia (dal greco, potere del popolo) val la pena ricordare che nel 1921, grazie al voto, in Italia ha preso il potere un tal Benito Mussolini e in Germania, nel 1933, uno squilibrato che di nome faceva Adolf Hitler. In Grecia, il partito neo-nazista è entrato in parlamento ottenendo il 6% di suffragi. Paradossale no? Niente affatto, è il voto bellezza! Le dittature non sempre nascono da cruenti colpi di Stato, ma da democraticissime votazioni.

 

Tutta colpa della sovranità, che anziché risiedere laddove è la sua sede naturale, l’individuo, tutt’al più le piccole comunità, la si attribuisce ad un ectoplasma tendenzialmente criminale che chiamiamo Stato. Ecco allora che “la morale dei singoli individui, i loro desideri, le loro passioni e aspirazioni diventano poco meno di briciole di fronte a un ‘Leviatano’ la cui legittimità risale a investiture divine o a concetti astratti quali il bene di tutti”. Scriveva Ralph Waldo Emerson: “Gli uomini onesti non devono obbedire a leggi troppo cattive”. Astenersi significa dare un segnale in tal senso.

 

Lysander Spooner, ottocentesco anarchico individualista americano, sosteneva che “un uomo non cessa di essere schiavo perché gli si permette di scegliere il padrone ogni quattro anni”. Ergo astenendovi non potranno accusarvi di aver mandato qualche peripatetica, o qualche sociopatico, in Parlamento.

 

Infine, una banale curiosità: statisticamente parlando, è molto più probabile che vi accada qualche disgrazia mentre andate al seggio piuttosto che il vostro singolo voto conti qualcosa e determini dei cambiamenti. Non si tratta di un’elucubrazione, ma delle conseguenze della statistica. Meditate, il vero voto inutile è il voto stesso.

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commenti

M
Tornando all' argomento dell' articolo di Facco vorrei dire che non esiste l' antipolitica, ma l' altrapolitica, che è un modo evoluto di intendere e gestire i bisogni umani che la politica<br /> percepita fino ad ora non è più in grado di risolvere. Uno yogurth fa bene all' intestino finchè non scade. Poi fa male alla pancia. Va rinnovato, evoluto, da nuovo latte e fermenti. Le idee<br /> seguono lo stesso percorso. Scadono e vanno rinnovate come la moneta.<br /> Solo le leggi universali che regolano la Vita non scadono ed è moderno capirle e rinunciare alle convinzioni personali. E' il tempo dell' uomo nuovo.<br /> Massimo
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N
<br /> <br /> Bellissimo Massimo! Ne faccio tesoro. So già dove usare queste parole. Se vuoi intervenire nel blog di Leo dove c'è un po' di guerra fra libertari e signoraggisti acefali, eccolo: http://www.movimentolibertario.com/2012/05/09/signoraggisti-parte-23/ Ciao!<br /> <br /> <br /> <br />
M
Grazie per l' onore. Tra poco vado a prendere un dializzato nell' ospedale di zona e.. non so se gli parlerò insieme, forse terrò un aria sostenuta ahahahah!<br /> Grazie Nereo, certe amicizie nascono sfuggendo al karma e ti arricchiscono.
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N
<br /> <br /> L'onore è mio, e nulla sfugge al karma. Ciaoooooooooooooooooooo!<br /> <br /> <br /> <br />

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  • : Musicista, scrittore, studioso di ebraico e dell'opera omnia di Rudolf Steiner dal 1970 ca., in particolare de "La filosofia della Libertà" e "I punti essenziali della questione sociale" l'autore di questo blog si occupa prevalentemente della divulgazione dell'idea della triarticolazione sociale. http://digilander.libero.it/VNereo/
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