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29 novembre 2011 2 29 /11 /novembre /2011 10:03

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030924-nereo villa-liberta-pagabili a vista al portatore

Corpo del testo di "'Pagabili a vista al portatore' ma i nostri soldi non esistono più" (Quotidiano piacentino "Libertà" del 24 settembre 2003):


"Dall'euro è sparita quella scritta piccola piccola che sulle banconote in lire diceva “pagabile a vista al portatore” La convertibilità limitata nel 1944 poi dal 1971 l'Opec per il petrolio ha preteso oro. La Costituzione, nella quale trovano posto perfino i colori della bandiera, è per definizione la carta della limitazione di tutti i poteri. Tutti, tranne quelli bancari. Per quale motivo? Non abbiamo ancora imparato che i governi, tutti, non resistono all'inflazione perché i parlamenti sono inidonei a respingere gli assalti alla diligenza?

Possiamo continuare ad affidare ai maghi (economisti, studentelli che imparano a rubare secondo legalità alle università del signoraggio) le funzioni monetarie delle nostre tasche?

Qualche giorno fa, mentre frugavo tra le tasche della giacca mi sono ritrovato in mano una vecchia, cara, banconota da 10.000 lire. Guardandola attentamente però mi stupisce una cosa, quella scritta piccola piccola che dice "pagabile a vista al portatore": allora prendo subito un pezzo da 10 euro e... cosa scopro? Sugli euro quella misteriosa dicitura manca completamente. Il fatto merita di essere approfondito, e dopo un po' di ricerche vengo a sapere che tutti i contanti che abbiamo, che stiano in tasca, a casa o in banca... non sono nostri ma della Banca Centrale Europea! Infatti un tempo il denaro rappresentava il diritto di riscuotere presso la banca una determinata quantità di oro, e perciò questi pezzi di carta presero il nome di "note di banco" (poi divenuto "banconote").

Tutto andò avanti così per molto tempo: le banconote non erano mai tue, erano della banca che le aveva emesse, però potevi comunque pretendere una quantità di oro determinata in cambio della moneta. Poi, nel 1944, con gli accordi di Bretton-Woods, si decise che solo le banche centrali, passando tramite il cambio in dollari, potevano fare quest'operazione: gli USA diventavano così gli unici a potere effettuare il cambio diretto cartamoneta-oro (e il dollaro acquisiva quindi un potere enorme). Il 15 agosto 1971 però c'è stato un incredibile cambiamento.

I paesi dell'OPEC avevano deciso che il loro petrolio non doveva più esser pagato in dollari; no, i verdoni non li volevano più, ora volevano esser pagati direttamente in oro. Poco male, direte voi, tanto sono equivalenti e reciprocamente convertibili, no? E invece no! Infatti a Fort Knox (il forziere statunitense dove sono custodite le riserve auree ufficiali) gli USA avevano solo una briciola dell'oro necessario per convertire tutti i bigliettoni nel prezioso metallo: cosa diavolo era successo? In soldoni gli americani avevano stampato dollari dal nulla, come fossero figurine! Ora però il giocattolo si era rotto, gli arabi si erano impuntati, ed erano pure abbastanza incazzati, il caldo di ferragosto era appiccicoso e il presidente Nixon doveva trovare al più presto una soluzione: decise che gli USA avrebbero sospeso definitivamente la convertibilità del dollaro in oro.

Morale della favola, "pagabile a vista al portatore" dal 1971 non ha più alcun significato, e ora quello che ci rimane sono solo dei miseri pezzi di carta che non valgono nulla se non il valore che noi stessi gli attribuiamo, e restano tutti di proprietà della BCE. E allora? Allora è giusto che se il denaro viene stampato senza riserva, i proprietari siano coloro che accettano la valuta per convenzione. Chi crea il valore siamo noi.

Dunque, la moneta all'atto della sua emissione dovrebbe essere accreditata e non addebitata agli Stati e ai suoi cittadini. E invece nella nostra Costituzione, tanto glorificata da destra quanto da sinistra, la parola "banca" non esiste proprio. Non vi è contemplata né l'autorità della banca centrale, né quella dei banchieri. E' ammissibile ciò oggi? Può accettarsi nel terzo millennio che tale mega istituzione monetaria resti nel limbo silenzioso da cui può tutto e non deve rispondere di nulla? Perché nessuno porta alla luce della Costituzione la banca d'Italia, attualmente avvolta nella penombra delle leggi e nel buio della prassi o della consuetudine truffaldina accettata supinamente dal popolo, schiacciato e spaventato dai paroloni? Perché un'autorità come quella della banca d'Italia non fu mai e non è ancora regolata dalla Costituzione? Se lo fosse, l'astratto e truffaldino "debito pubblico" sarebbe presto sostituito da un concreto "credito sociale".

Occorre dunque che il cittadino si renda conto che è assurdo: che la gente crepi di fame per aver prodotto troppi beni di consumo; che le banche possiedano tutto il sistema di produzione; che con il debito decidano della vita di famiglie e Stati interi, e che possano rovinarli come in Argentina.

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  • : Musicista, scrittore, studioso di ebraico e dell'opera omnia di Rudolf Steiner dal 1970 ca., in particolare de "La filosofia della Libertà" e "I punti essenziali della questione sociale" l'autore di questo blog si occupa prevalentemente della divulgazione dell'idea della triarticolazione sociale. http://digilander.libero.it/VNereo/
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