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9 luglio 2018 1 09 /07 /luglio /2018 10:07

Ciao, asini parlanti della Bibbia (Numeri 22,28)
Giordano Bruno disse che se un segmento e la sua metà sono entrambi divisibili all'infinito e che quindi hanno un identico numero di parti ciò è un paradosso perché è evidente che il segmento doppio deve avere un numero doppio di parti: "Esiste un qualche termine indivisibile alla divisione fisica [naturae dividenti], il quale non si divide in altre parti quando la divisione sarà arrivata ad esso; e se la ragione e la matematica, senza alcuna conseguenza pratica o uso, ma solo al fine di una vana contemplazione, volesse assumerlo infinitamente divisibile, faccia come crede. [...] È necessario che un individuo aggiunto a un individuo faccia una somma maggiore, poiché gli individui sono corpi fisici, non vane specie dei matematici" (Giordano Bruno, Camoeracensis Acrotismus, p. 154).

Perciò la sua relatività non è assoluta come la mia, e quindi lui non era sano di mente come me, cazzo! Firmato: Albert Einstein!


 

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9 giugno 2018 6 09 /06 /giugno /2018 12:42

Signor conte, il debito pubblico è una superstizione che sega tutti i buoni propositi di tutti i possibili governi del mondo, pertanto anziché giustificarlo bisognerebbe spiegare "quod super stat", cioè ciò che sta sopra tutto, senza alcuna logica di realtà. Il debito pubblico è una truffa, pertanto non va pagato.

 

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29 maggio 2018 2 29 /05 /maggio /2018 15:29

L'empiria a metà è come una libertà prescritta!

http://digilander.libero.it/VNereo/empiria.htm

L'empiria è un'esigenza del pensare che nulla c'entra

con precetti, halakòt, teologie, midrashìm, dogmi ed arabismi vari...

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8 aprile 2018 7 08 /04 /aprile /2018 16:38
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4 dicembre 2017 1 04 /12 /dicembre /2017 10:21

Di solito, quando viene Natale e Capodanno, si esce da queste feste con il conformismo televisivo della convenzione sociale spinto al massimo grado, cioè non se ne può più. Perciò ho pensato a qualcosa di alternativo, purtroppo comprensibile solo dal conoscitore dell'idioma vernacolare di Castell'Arquato o di altri centri emiliani e romagnoli (spesso dalle nostre parti per volersi bene ci si augura un cancro o ci si maledice. Per esempio: "Metet al paltò, se no 't ciàp al fardùr, cat vegna 'n càncar" significa: "Mettiti il cappotto, se no prendi il rafreddore, ciao, ti stimo!"!!! Spero non vi riteniate offesi da queste maledizioni, dato che nel mio dialetto esse evocano proprio il contrario della maledizione, proprio perché da noi maledire qualcuno è passato di moda. Purtroppo quest'usanza - va sottolineato - sopravvive ancora in ambito... scientifico (cfr. la raccolta di film-documenti "Universe - The Cosmology Quest - The Electric Universe and Plasma Physics", sottotitolato in taliano: https://youtu.be/moWcoRzvhgw).

Ciao e buon ascolto.

Negus 4 dicembre 2017

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10 ottobre 2017 2 10 /10 /ottobre /2017 16:35

Un giovanissimo galoppino einsteiniano mi ha scritto (questo è solo uno dei tanti esempi di deficienza di giudizio critico o di fede in Einstein): "Dal momento che con le sue teorie lei sembra voler rivoluzionare il corso della Scienza, le vorrei far notare che non vi è un solo esempio nella Storia, e sono molto confidente che non vi sarà alcun esempio futuro, di qualcuno che abbia cambiato il paradigma scientifico senza aver prima studiato approfonditamente quanto poi avrebbe confutato o arricchito. Lo stesso "impiegato dell'Ufficio Brevetti" che lei ha citato, vorrei ricordarle, ha introdotto la sua teoria rivoluzionaria in un momento storico in cui era convinzione comune che tempo e spazio fossero dimensioni assolute, e che l'etere fosse il mezzo in cui viaggia la luce. Solo dopo aver studiato per anni ad altissimi livelli sia la Matematica sia la Fisica, egli ha proposto quella teoria che oggi, dopo un secolo intero di conferme sperimentali, non è ancora stata smentita. Troppo comodo inventarsi le teorie senza essersi prima formati dietro ai banchi dell'Università". Risposta di Nereo: https://youtu.be/iiVRnh2x3u0

Nota dell'autore Nereo Villa: chi non ama l'espressione scurrile o villiana (o villana) di questa pagina, la sostituisca con la lettura del "Perché i fisici odierni si stracciano le vesti come Caifa" (http://digilander.libero.it/VNereo/perche-i-fisici-odierni-si-stracciano-le-vesti-come-caifa.htm) politicamente e fisicamente "corretta".  

Ciò che si insegna agli studenti di fisica lo si insegna pur sapendo benissimo che si tratta di stronzate antilogiche ed anti-intuitive, che gli studenti di fisica non sono in grado di capire e che di fatto non capiscono, né mai capiranno.

Questo accade perché neppure i docenti capiscono. Nessuno capisce: è un problema col quale i fisici hanno imparato a convivere; questa massa di dipendenti dallo Stato si rende conto benissimo del fatto che la questione essenziale non è se una teoria sia giusta o no, ma che sia FORMALMENTE giusta, anche se dal punto di vista del senso comune una tale teoria descrive la natura come assurda! Ovviamente il senso comune non potrà mai accettare che la natura sia assurda, dato che il senso comune è universalità del pensare, e l'universalità del pensare può solo rilevarne la bellezza e la meraviglia fino all'ineffabile, ma mai fino all'assurdo, nonostante il panico per ciò che non si conosce. L'assurdità della natura presuppone infatti anche una causa di tale assurdità, così come la creatura presuppone - sempre in base all'oggettivismo causidico della scienza - un creatore, che crea assurdità!

I docenti quindi sperano solo che gli studenti possano accettare come cosa buona e giusta il fatto che la natura sia assurda! E il manicomiale sta proprio qui!

Queste mie affermazioni non sono, per altro, un mio punto di vista, dato che sono state dette da un famoso e indiscusso docente di fisica: Richard P. Feynman (R. P. Feynman, "QED - The strange theory of light and matter", Princeton University Press, 1985, pp. 9-10). L'impossibilità di comprendere razionalmente i programmi ministeriali della fisica di Stato da insegnare è qualcosa di aberrante che Feynman ribadisce continuamente all'inizio delle sue famose lezioni di meccanica quantistica ("The Feynman Lectures on Physics", Addison-Wesley Publ. Co., 1965) testimoniando chiaramente che oggi si continua a imporre definitivamente (come una tassa, o un'imposta, appunto) un'antilogica rinuncia ad ogni tentativo di spiegazione razionale della fisica. Ciò, ripeto, va solo a favore di una fisica puramente FORMALE (fisica matematica) così che per valutare le teorie insegnate è richiesto solo l'impeccabilità della struttura "logica" da un lato, e dall'altro la corrispondenza di previsioni numerico-convenzionali con le osservazioni sperimentali.

A un certo punto le delusioni che gli studenti di fisica sono costretti a vivere quando si accorgono che le certezze della relatività einsteiniana, a ben vedere, non sono altro che un MITO, politicamente costruito nei minimi particolari di un "politically correct" divenuto "physically correct", hanno due vie: i rapporti di forza ideologici col nazismo o col comunismo.

E guai a chi non è comunista o sionista, dato che i "portatori di dubbi" sono immediatamente associati ai "fisici nazisti", o ai responsabili dell'Olocausto, e quindi subito emarginati dagli ambienti accademici, nei quali ci si fa un punto d'onore di essere "politicamente corretti"!

Guai anche ad essere anarchici: il noto epistemologo "anarchico" Paul K. Feyerabend per esempio scrive: "Devo forse tagliarmi il naso perché anche il signor Hitler ne aveva uno?" (P. K. Feyerabend, "La scienza in una società libera", Ed. Feltrinelli, Milano, 1981; si veda anche l'opera precedente di Feyerabend "Contro il metodo - Abbozzo di una teoria anarchica della conoscenza", contro il quale si scagliarono ferocemente molti difensori della cosiddetta "ortodossia scientifica".

Ma l'odierna "ortodossia scientifica" non è altro che MITOLOGIA SINISTRORSA, che non ha nulla a che fare con lo standard di precisione che dovrebbe avere la scienza sperimentale. L'odierna "ortodossia scientifica" non è altro che MITOLOGIA CREATA DA MENTI DEFORMI IN QUANTO SOTTOMESSE AL PARADIGMA DI TURNO.

Quando si trova di fronte a questa consapevolezza - scrive John F. Sowa in "Conceptual Structures. Information Processing in Mind and Machine", Addison-Wesley P.C., 1984 - lo studente di fisica attraversa (se è umano) una profonda crisi interiore dalla quale non si riprende mai più, e quindi di fronte ad argomenti come questi, delle due l'una: o si abbatte, oppure abbatte, o flagella l'interlocutore con insulti, scotomizzazioni, sbeffeggiamenti, sarcasmi, ecc., a cui sono in genere ancora sottoposti TUTTI coloro che oggi osano, per esempio, dubitare della giustezza assoluta della relatività einsteiniana (anche se già l'idea stessa di una RELATIVITÀ ASSOLUTA fa ridere in quanto contraddizione in termini).

L'opinione comune riguardo alle puttanate di Einstein raggiunse infatti la follia: "La possibilità che UN DUBBIO sulla teoria della relatività possa essere accolto è la stessa che avrebbe un dubbio sul sistema copernicano" (Tullio Regge, "Cronache dell'Universo", Ed. Boringhieri, Torino, 1981); "Nessun fisico, a meno che sia FOLLE, può mettere in dubbio la teoria della relatività" (Isaac Asimov, "The two masses", Mercury Press, 1984); "Special relativity: Beyond a Shadow of a Doubt " (Clifford Will, "Was Einstein right?", Oxford University Press, 1988), ecc., ecc., ecc.! Stronzate come queste ebbero l'ovvia conseguenza che chi in cuor suo avvertiva qualche dubbio, lo taceva, per la vergogna di poter essere considerato un "folle", o una persona corta d'intelletto, che nutriva dubbi solo perché non ce la faceva a capire quello che invece tutti gli altri "capivano" benissimo!

Ecco dunque perché di fronte al fatto che la teoria einsteiniana è una baggianata che non ha alcun senso per lo sviluppo della fisica, assistiamo impotenti a un altro fatto, e cioè che non furono mai scritti così tanti libri da tanti "esperti" che pretesero spiegare detta teoria, ma senza successo alcuno! Oggi così va il mondo. Basta accendere la TV per rincoglionirsi a dovere.

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18 marzo 2017 6 18 /03 /marzo /2017 16:21

NGÙ
ovvero:
L'evoluzione della scimmia nuda
dalla scimmia al vaffanculo

 

L'odierna sociologia è antiumana: la logica della società umana studiata come logica della società animale, cioè come sociologia fuori dalla logica di realtà, conduce il socio dell’organismo sociale al feroce bestialismo materialistico pratico: ogni campo del sapere, ed all’aggruppamento spensierato: ogni individuo. Quest'ultimo si ritrova così destinato soccombere scotomizzato di fronte al gruppo anticristiano (i.e.: antiumano) e/o partitocratico che, solo, impera come “sabato”. Il contrario dunque del sabato per l’uomo di Mc 2,27… Ciao bestie!

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25 febbraio 2017 6 25 /02 /febbraio /2017 16:59


Scimmia e paraclito di Nereovilla

https://youtu.be/c1dlRuC3pL8

https://youtu.be/u5ilQuCA6WI

https://youtu.be/18_YShv1_b8

https://youtu.be/c_KmWNd1qkE

http://bastamonopolio.over-blog.com/2017/02/per-superare-l-occidentali-s-karma-delle-scimmie-ci-vuole-un-buon-avvocato.html

http://autoritrattoironico.over-blog.com/pasqua-giusta-con-l-avvocato

 

O scimmia nuda dell'"Occidentali's Karma"! L’intuizione di una vita culturale nella libertà, l’ispirazione di una vita giuridica nell’uguaglianza e l’immaginazione di una vita economica nella fraternità siano IL MASSIMO AUGURIO PASQUALE per superare il tuo karma.

 

Nessuno (e tanto meno lo scimmione intelligente) può ricreare il mondo né creare dal nulla le cose.

 

Possiamo però trasformare quelle già esistenti, conferendo loro un nuovo aspetto.

 

Per riuscirvi senza ferire occorre comprendere la loro legge, intrinseca al loro momento attuale, cioè il loro attuale modo di agire che vogliamo trasformare o a cui vogliamo imprimere una nuova direzione. Occorre dunque trovare il metodo secondo cui quella data legge si lascia trasformare in un’altra.

 

Questa parte dell’attività morale che così ci fa agire poggia sulla conoscenza del mondo fenomenico con cui abbiamo a che fare; va perciò scientificamente ricercata in quel ramo specifico. Ogni giusta azione presuppone perciò, accanto alla facoltà immaginativa di idee morali, quella di trasformare il mondo delle cose percepibili senza spezzare la connessione con le leggi naturali su cui poggiano in quel dato momento. Questa facoltà è TECNICA MORALE e la impariamo così come impariamo una scienza o un’arte, anche se spesso siamo più adatti a trovare i concetti corrispondenti al mondo quale esso già è, che a determinare col lavoro produttivo della nostra facoltà immaginativa azioni future non ancora esistenti. “Perciò è possibilissimo che uomini privi di fantasia morale ricevano le rappresentazioni morali da altri e imprimano queste abilmente nella realtà. Viceversa può anche verificarsi che uomini dotati di fantasia morale manchino di abilità tecnica e debbano servirsi di altri uomini per realizzare le loro rappresentazioni” (R. Steiner, “La filosofia della libertà”, cap. 12°, Ed. Antroposofica, Milano 2013, pp.163-164). Sul piano politico, ad esempio, i sedicenti riformatori hanno, sì, voglia di trasformare il reale, senza avere però anche la cura e la pazienza necessarie a conoscere il reale che vogliono trasformare. Così diventano mestieranti o truffatori: sono i neo-proci, che si calano nelle nostre tasche come imperterriti saccheggiatori dell’economia, della cultura e del diritto, mentre le scimmie aspettano un Ulisse a liberarle, del tutto ignare che Ulisse è ognuno di loro. Il fallimento, cioè la mancata sua attuazione delle loro idee è dovuta a due ragioni. In primo luogo, perché un conto è l’idea, altro la sua prospezione dialettica (oggi non si distingue più fra parola e concetto, né fra legalità e legittimità). In secondo luogo, perché solo quando quell’idea riceve l’imprimatur dei monopolisti delle varie economie di Stato, essa cessa improvvisamente di essere rigettata, se non addirittura irrisa o sbertucciata, da quanti avevano avuto già modo di conoscerla. Cioè si ricorre a cambiar moneta manipolandola per continuare a sostenere la stessa economia di Stato che causa la crisi. E questa è oltretutto la triste prova di quanto il giudizio critico degli uomini odierni dipenda ancora da quelli dell’autorità (del “conscio collettivo”, direbbe Jung), e di quanto poco il loro pensare sia perciò realmente attuato.

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9 dicembre 2016 5 09 /12 /dicembre /2016 11:17

 

 

È una grave deficienza di pensiero preferire la PRATICA della fisica in base al pregiudizio che la letteratura, l'arte e soprattutto la filosofia NON siano in grado di rispondere ai massimi quesiti della natura e dell'universo. È una ingenuità che impedisce l'osservazione del fatto che la fisica chiama "luce" ciò che in realtà NON è luce, ma RADIAZIONE, la quale di per sé NON è affatto luminosa come si CREDE (cfr. Vasco Ronchi, "New Optics", Ed. Leo S. Olchki, Firenze 1971). Questa credenza non è altro che una FEDE insegnata dalla cultura dell'obbligo di Stato, che perdura da secoli come una vera e propria RELIGIONE, il cui CLERO impedisce alla fisica di evolversi.
Sono gli stessi fisici oggi ad affermare che la loro PRATICA consiste nel puerile gioco di spaccare "cose" sbattendole l'una contro l'altra per vedere cosa succede... A questo ragionamento sfugge che la fase evolutiva del bambino che spacca i suoi giocattoli anziché giocarvi non è affatto razionale ma del tutto ancora incosciente...
Ciò che l'LHC crede essere la "velocità della luce" è la velocità di una RADIAZIONI prive di luce (ibid.: V. Ronchi, "New Optics", op. cit.). Questa ignoranza della kultura di Stato, che riduce la fisica alla CINEMATICA (vedi la Teoria Borruso), che è la parte della meccanica che studia il moto indipendentemente dalla causa e dal corpo mosso; vedi anche la Teoria Stockmayer) è interamente pagata dai "contribuenti" europei. In PRATICA si paga l'impercepibile SUPERSIMMETRIA di astrazioni mentali prive di connessioni con la vita reale (la vita virtuale è scambiata per vita reale: la comunità dei teorici è solita risolvere i problemi matematici del "modello standard", vale a dire delle rappresentazioni convenzionali, inventandosi nuove parole: per esempio con la parola "supersimmetria").
L'intero progetto del macchinario LHC - Large Hadron Collider, “Grande Collisore di Adroni”, cioè la macchina più grande del mondo, è costato 6 miliardi di euro. L'Italia ha contribuito per circa il 12%, cioè mettendo a disposizione 720 milioni di euro, "spalmati" in 10 anni, per un equivalente di circa 50 milioni di euro all'anno.
Il mantenimento di questo macchinario, lungo ben 27 km, costa circa un miliardo di euro all'anno. L’Italia (cioè TU CON LE TUE TASSE) ne paga il 10%, cioè 100 milioni di euro ogni anno.
Chi crede di toccare con mano il mondo sperimentale degli esperimenti MENTALI di Einstein o di quelli virtuali dell'LHC è completamente alienato dalla vita reale.
Pertanto non può essere soddisfatto dal proprio agire "scientifico", dato che non può essere considerata scientifica la sostituzione della vita reale (e della verifica reale) con quella virtuale.
Per conseguenza, le insoddisfazioni procurano compensazioni non sempre salutari, e sotterfugi, cioè "esperimenti" notturni che, come i crimini, non possono essere manifestati al mondo, affinché il mondo non sospetti o non ipotizzi che essi possano causare rischi di esplosioni con generazione di terremoti e altri disordini del clima terrestre...
Il "pensiero" del politico italiota Razzi è meno ipocrita di coloro (questi "fisici") che mentono a se stessi...

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6 dicembre 2016 2 06 /12 /dicembre /2016 18:20

La leggenda degli atti compiuti dall’Eterno è solo una leggenda detta “storia sacra” oppure si tratta di un mucchio di palle? In un testo che raccoglie conferenze del 1963 e del 1966 tenute alla sezione francese del Congresso mondiale ebraico, Emmanuel Levinas sembrerebbe - nell’illustrare una certa ermeneutica - voler avvertire gli ebrei e il mondo intero che tutta la storia ebraica è semplicemente una storia come tutte le altre. E da oltre mezzo secolo quell’illustrazione si presenta come una conferma di quanto dice oggi Mauro Biglino sul “sacro”. Ecco le parole di Levinas: «[…] tutto quanto fu compiuto, l’uscita dall’Egitto, e i miracoli, e le promesse, niente di tutto questo è vero. O per lo meno, si può fare a meno di parlarne, si può passar sotto silenzio la storia sacra. La storia sacra si spiega perfettamente con la storia semplicemente, con la storia politica, economica, sociale. La storia ebraica è una storia come tutte le altre. Mikaél ha un bel voler dire in buon ebraico “Colui che è come Dio” (sapete dirmi un nome più bello? una preghiera che si è fatta nome). Andiamo! Mikaél viene da “mak” che vuoi dire “debole”. Mikaél significa: Dio debole. L’Eterno non è soltanto un Dio che non ha fatto mai niente, è un Dio che non può fare un bel niente. Non potrà mai conquistare la Terra promessa. È un Dio fiacco. Che follia seguirlo!» (E. Levinas, “Quattro letture talmudiche”, p. 106, Ed. il melangolo, Genova 2008).

Quindi come si fa - bisognerebbe chiedere anche e soprattutto agli antroposofi spensierati della “Società antroposofica”, credenti in Michele e nelle scuole ad indirizzo pedagogico steineriano ma contemporaneamente parificate a quelle di Stato - a combattere per Dio, cioè in nome di Dio, per un mondo migliore?

 

 

«Come si fa ad opporsi nel nome d’un Dio che, dico io, non si mostra mai, che non parla, che ha parlato, è vero, sul Sinai, ma di cui non si è mai saputo se ha parlato poco o tanto, e ha detto tutto quello che gli si attribuisce o non si è limitato alla prima frase, magari alla prima lettera del Decalogo, che, per combinazione, è l’“alef” impronunziabile! Che valore possono avere gli attributi e le promesse di un Dio tanto enigmatico? Cosa contano le astrazioni e le sottigliezze della Rivelazione di fronte alla splendida apparizione dei figli della terra che portano il sole a mo’ di medaglione?» (Levinas, op. cit. p. 112).

 

 

E chi altri sono i nuovi adoratori del sole e della luna - chiederei volentieri a Levinas - se non gli einsteiniani che non distinguono il lume dalla luce?

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Presentazione

  • : Blog di creativefreedom
  • : Musicista, scrittore, studioso di ebraico e dell'opera omnia di Rudolf Steiner dal 1970 ca., in particolare de "La filosofia della Libertà" e "I punti essenziali della questione sociale" l'autore di questo blog si occupa prevalentemente della divulgazione dell'idea della triarticolazione sociale. http://digilander.libero.it/VNereo/
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