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3 febbraio 2012 5 03 /02 /febbraio /2012 09:33

[Continuum di R. Steiner, "Lo Stato”, 3ª conf. di Zurigo del 26/10/1919; Titolo originale: "La vita giuridica: compiti e limiti della democrazia. Diritto pubblico e diritto penale" - A cura di Nereo Villa]  

[...] Per l'uomo moderno la riflessione sul diritto viene così a coincidere con ciò che si è sviluppato sotto forma di RIVENDICAZIONE DEMOCRATICA [il grassetto è mio - nota del curatore] nella storia più recente dell'umanità.

 

Ci avviciniamo all'essenza di rivendicazioni come quella democratica solo se consideriamo l'evoluzione dell'umanità come quella di un grande organismo, ma i modi attuali di vedere le cose sono ben lontani da questo modo di vedere spirituale.

 

Vedete, di sicuro ognuno troverebbe ridicolo e assurdo il voler spiegare come l'uomo si sviluppa dalla nascita alla morte in base all'influenza dei prodotti alimentari, se si volesse cioè affermare che il modo del suo sviluppo dalla nascita alla morte sia dovuto al fatto che il cavolo è così, il frumento è così, la carne di manzo è così, e via dicendo.

 

No, nessuno ammetterà che questo sia un modo ragionevole di vedere le cose. Chiunque riconoscerà invece che bisogna chiedere: qual è il motivo per cui intorno al settimo anno di vita dalla natura umana stessa si sviluppano quelle forze che danno origine alla seconda dentizione? Non è possibile dedurre dal cavolo o dalla carne di manzo il fatto che si verifichi il cambio dei denti!

 

Allo stesso modo bisogna chiedere: come si sviluppa a partire dall'organismo umano stesso ciò che per esempio rappresenta la maturità sessuale? E via dicendo. Bisogna cioè indagare la natura interiore dell'organismo che è in via di sviluppo.

 

Provate un po', fra le opinioni odierne, a cercarne una che possa essere applicata alla storia e all'evoluzione dell'umanità, una che per esempio abbia ben chiaro che, mentre l'umanità si evolve sulla Terra, di epoca in epoca sviluppa a partire da se stessa, dalla natura del proprio organismo vivente, determinate forze e prerogative, determinate qualità.

 

Chi, osservando la natura, impari ad essere oggettivo, potrà trasferire questa obiettività anche all'osservazione della storia.

 

E in quell'ambito si scopre che dalle profondità della natura umana a partire dalla metà del XV secolo si è sviluppata, trovando una corrispondenza più o meno soddisfacente nelle varie zone della Terra, proprio questa esigenza di democrazia, la richiesta che, nei suoi rapporti con i propri simili, l'uomo faccia valere ciò che egli stesso sente come giusto, come adeguato a lui.

 

Il principio democratico che scaturisce dal profondo della natura umana è diventato il tratto distintivo dell'anelito umano nei rapporti sociali dell'era moderna. Quella dell'umanità odierna nei confronti della vita democratica è dunque un'esigenza elementare.

 

Chi si rende conto di queste cose deve però anche prenderle del tutto sul serio, e deve porsi la domanda: QUAL È IL SIGNIFICATO E QUALI SONO I LIMITI DEL PRINCIPIO DEMOCRATICO?

 

IL PRINCIPIO DEMOCRATICO - l'ho appena descritto - CONSISTE NEL FATTO CHE GLI INDIVIDUI CHE VIVONO INSIEME IN UN ORGANISMO SOCIALE CIRCOSCRITTO DEVONO PRENDERE DECISIONI CHE PROVENGANO DALLA PARTECIPAZIONE DI OGNI SINGOLO. TALI DECISIONI POSSONO DIVENTARE VINCOLANTI PER LA SOCIETÀ SOLO SE SI FORMANO DELLE MAGGIORANZE. CIÒ CHE RIENTRA IN TALI DELIBERAZIONI PRESE A MAGGIORANZA DEI VOTI SARÀ DEMOCRATICO SOLO SE

 

OGNI SINGOLO INDIVIDUO IN QUANTO TALE SI TROVA DI FRONTE

ALL'ALTRO SINGOLO INDIVIDUO COME SUO PARI.

 

Ma allora, cari ascoltatori, È POSSIBILE DELIBERARE DEMOCRATICAMENTE SOLO SU QUELLE COSE IN CUI IL SINGOLO INDIVIDUO È REALMENTE PARI AD OGNI ALTRO UOMO NELLA SUA CAPACITÀ DI GIUDIZIO. Cioè, SUL TERRENO DEMOCRATICO POSSONO ESSERE PRESE UNICAMENTE DECISIONI IN MERITO ALLE QUALI OGNI INDIVIDUO MAGGIORENNE È IN GRADO DI ESPRIMERE UN GIUDIZIO SUO PROPRIO PER IL FATTO STESSO DI ESSERE MAGGIORENNE.

 

E con questo, credo che siano indicati nel modo più chiaro possibile I LIMITI DELLA DEMOCRAZIA. SUL TERRENO DELLA DEMOCRAZIA SI PUÒ DELIBERARE SOLO CIÒ CHE PUÒ ESSERE GIUDICATO UGUALMENTE DA OGNUNO PER IL SEMPLICE FATTO DI ESSERE MAGGIORENNE.

 

COSÌ SI ESCLUDE DALLE DELIBERAZIONI DEMOCRATICHE TUTTO CIÒ CHE HA A CHE FARE CON LO SVILUPPO DEI TALENTI UMANI NELLA VITA PUBBLICA. TUTTO QUELLO CHE È EDUCAZIONE E PUBBLICA ISTRUZIONE, TUTTO CIÒ CHE FA PARTE DELLA VITA CULTURALE, RICHIEDE L'INTERVENTO DELL'INDIVIDUO - ne parleremo dettagliatamente dopodomani -, RICHIEDE SOPRATTUTTO LA CONOSCENZA DELL'INDIVIDUO, ESIGE CHE L'INSEGNANTE, L'EDUCATORE, SIA DOTATO DI PARTICOLARI CAPACITÀ INDIVIDUALI CHE NON VENGONO DATI ALL'UOMO SEMPLICEMENTE GRAZIE AL RAGGIUNGIMENTO DELLA MAGGIORE ETÀ.

 

O NON SI PRENDE SUL SERIO LA DEMOCRAZIA, E ALLORA LA SI LASCIA DECIDERE ANCHE SU TUTTO QUELLO CHE DIPENDE DALLE CAPACITÀ INDIVIDUALI; OPPURE LA SI PRENDE SUL SERIO E ALLORA SI DEVE ESCLUDERE DALLA DEMOCRAZIA, DA UN LATO, L'AMMINISTRAZIONE DELLA VITA CULTURALE.

 

MA DA QUESTA DEMOCRAZIA SI DEVE ESCLUDERE, DALL'ALTRO LATO, ANCHE TUTTO QUELLO CHE È VITA ECONOMICA. Tutto quello che ho esposto nella conferenza di ieri si basa sulla competenza e sulla specializzazione che il singolo acquisisce negli ambienti e nelle attività di tipo economico in cui è inserito. La maggiore età, la capacità di giudizio di ogni individuo diventato maggiorenne, non potrà mai stabilire se uno è un buon agricoltore o un bravo industriale e via dicendo. Quindi non è possibile usare le deliberazioni prese a maggioranza da maggiorenni per stabilire quello che deve succedere nell'ambito della vita economica.

 

Ciò significa che L'ELEMENTO DEMOCRATICO DEV'ESSERE RESO AUTONOMO SIA DALLA VITA CULTURALE SIA DALLA VITA ECONOMICA.

 

A quel punto fra le due sorge la VITA STATALE prettamente democratica, in cui ogni uomo sta di fronte all'altro in qualità di individuo capace di giudizio, maggiorenne e con pari diritti e doveri, ma nella quale possono essere prese decisioni a maggioranza solo su ciò che dipende dall'uguale capacità di giudizio di tutti i soggetti maggiorenni.

 

Chi non si limita ad affermare in astratto queste cose che vi ho appena esposto, ma le valuta per il peso che hanno per la vita concreta, vede che gli uomini si ingannano su di esse perché sono scomode da immaginare, perché non si ha voglia di trovare il coraggio di seguire questo modo di pensare fin nelle sue ultime conseguenze.

 

Ma, cari ascoltatori, non averlo voluto fare, aver opposto cose del tutto diverse all'esigenza generale di democrazia ha avuto conseguenze del tutto concrete nella recente evoluzione dell'umanità. Preferisco descrivervi queste cose a partire dalla storia piuttosto che da principi astratti.

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Presentazione

  • : Blog di creativefreedom
  • : Musicista, scrittore, studioso di ebraico e dell'opera omnia di Rudolf Steiner dal 1970 ca., in particolare de "La filosofia della Libertà" e "I punti essenziali della questione sociale" l'autore di questo blog si occupa prevalentemente della divulgazione dell'idea della triarticolazione sociale. http://digilander.libero.it/VNereo/
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