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25 maggio 2012 5 25 /05 /maggio /2012 14:11

Forward-.jpgDelle due l'una:

 

- o la Grecia esce dall’euro e la dracma crolla con la conseguenza che il Paese non può onorare i suoi "debiti";

 

- oppure non esce ma il risultato è identicoi: la BCE in qualche modo tenta di condonare il suo debito quindi ci saranno le stesse perdite per i creditori, e ciò genererbbe il temutissimo contagio che vedrebbe come prossima “vittima sacrificale” la Spagna, che ha un debito di circa 1 biliardo di euro (l’Italia ne ha 2; la Francia 1,3), con tasse sempre più da paura e la disoccupazione sempre più in salita.

 

 

 

Il compito della BCE è dunque quello di mantenere in vita un parco di zombies, morti viventi, credenti di Stato e nelle legalità di Stato e contemporaneamente giocanti allo sfacelo (ahahaha aha aha aha), in modo da far andare avanti la putrida industria finanziaria affinché, a sua volta, questa possa continuare a fare "prestiti" ai governi con soldi creati dal nulla, in modo che i governi possano rinnovare i loro debiti, e contemporaneamente continuare a minacciare quanto brutta sarebbe la situazione per chi, avendo già un piede nella fossa, volesse uscire dall’euro.  


Fate le vostre scommesse, o bestie!

 

Bibliografia: Advisor Analyst e nico (Movimento Libertario)

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25 maggio 2012 5 25 /05 /maggio /2012 09:45

[...] Oggi gli Italiani non riescono a rendersi ancora conto (se fosse vero il contrario avrebbero disertato le urne) che se la lotta all’evasione (fiscale e contributiva) fosse condotta davvero seriamente, e raggiungesse gli obiettivi che si propone, cioè se si ponesse fine all’evasione per davvero, per l’economia nazionale sarebbe semplicemente il tracollo definitivo [...].

 

Crollo definitivo senza evasioneL'articolo a destra è del 2008 ma potrebbe essere del 2012, dato che la grande idea berlusconiana della “seria lotta all’evasione” si chiama Monti, il quale impone l’IMU, rifiutandosi egli stesso di pagare l’ICI!

 

Ricordate la canzone di Vasco che, cantando, diceva qualcosa di analogo? Cito a memoria: “T’immagini se tutti quanti smettessero, altro che crisi del dollaro, sarebbe la crisi del secolo”. Vale per i consumi di sostanze “proibite” quanto per l’evasione delle inique tasse (tutte) o per il “delinquere” in genere o il pensare indotto da intermediari da quattro soldi.

 

Se Albert Einstein diceva che “la cosa al mondo più difficile da capire è l’imposta sul reddito”, secondo voi perché pensava questo? Voleva  bambini senza cure o scuole, anziani abbandonati, le donne che portano l’acqua con le brocche in testa o che cosa? 

 

Vogliamo smetterla di nasconderci dietro un dito magro e artritico? “Le rughe han troppi secoli oramai, truccarle non si può più” cantava Battisti (Mogol).

 

Oggi non abbiamo più scuse. Niente più “non sapevo” ,”non immaginavo”. Niente più differenze tra città e provincia. Puoi vivere  in una baita a 2000 mt e sapere in tempo reale cosa accade in Italia come in Giappone o in Canada.

 

Prendere visione di documenti, di nuovi pensieri e percorsi, di scoperte e di tutto ciò che serve all’ uomo per progredire, di musica, cinema e testi di ogni tipo e anche sapere della pochezza di chi (Voi) avete votato delegandogli la vostra vita.

 

Quando negli anni ottanta, attraverso i vetri antiproiettile della banca dove lavoravo (e ove non lavoro più da 23 anni) guardavo  gli anziani che nella piazza dove si svolgeva il mercato rionale, raccoglievano gli avanzi di frutta e verdura prima che arrivassero gli spazzini,  cominciai a rendermi conto di che razza di corte dei miracoli è l’Italia. Tra quei rifiuti svolazzava la prima pagina di un quotidiano (la Repubblica) che in prima pagina pubblicava l’articolo del sociologo di regime (Alberoni) che magnificava i dorati anni ottanta. Quegli anziani mi aiutarono a proseguire un percorso di comprensione e ricerca di  consapevolezza, mi aiutarono a capire cosa ti aspetta se ti fidi dello stato e dei suoi accoliti.

 

Prima ancora della miseria o della guerra, c’è la rinuncia di sé e della propria dignità barattata con auto inutili, oggetti tecnologici male utilizzati, distrazioni,  spettacoli, arte e religione svuotati di significato, cibo scadente. Tutto per ammazzare il tempo mentre il tempo ammazza noi.

 

Di cosa abbiamo ancora bisogno per avere il coraggio di prendere la nostra vita e i nostri  pensieri in mano: della fame, di altri conflitti, perché è lì che arriveremo se non ci rendiamo conto che la ricreazione, dopo l’11 settembre è finita.

 

Sempre Albert diceva che due cose sono infinite: l’universo e la stupidità umana, ma riguardo l’universo aveva ancora dei dubbi.

Driiiiiiiin!

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24 maggio 2012 4 24 /05 /maggio /2012 18:01

l'imu sulla prima casa non si pagaMonti non paga l’Ici?

 

Chi l’avrebbe detto? Mario Monti, colui che ha definito l’abolizione dell’Ici “Un’anomalia tutta italiana” e ha provveduto subito a reintrodurla estendendo anche alla prima casa la nuova imposta unica sugli immobili (Imu) anticipata di due anni, sarebbe un evasore eccellente dell’Ici.

 


Evidentemente non doveva essere così “anomala” l’abolizione, se egli stesso da presidente della Bocconi ha provveduto ad auto-esentarsi dal pagamento.
 

L’oggetto del contendere tra Mario Monti ed il Comune di Milano è uno stabile per studenti fuori sede situato in via Spadolini 12/A. Un palazzo che ospita la bellezza di 333 camere, per il quale la Bocconi non ha pagato l’Ici dal 2005, esattamente 7 anni.

 


Il contenzioso è stato riaperto in questi giorni, perché il neo-sindaco Giuliano Pisapia proprio non ci sta e vuole a tutti i costi che l’Ateneo privato paghi quanto dovuto a Palazzo Marino.

 


Già nel 2008 il Comune aveva presentato un primo “avviso di accertamento” con la richiesta di una somma non irrisoria: 104.000 euro. L’inizio di una lunga serie di cartelle esattoriali che si sono protratte fino ai nostri giorni, con l’attuale richiesta di ben 600.000 euro da parte della nuova amministrazione in carica targata Giuliano Pisapia.

 


Il motivo per cui il neo-premier Mario Monti, fustigatore degli italiani ed amante delle tasse, proprio non vuole corrispondere questa cifra è presto detto: secondo il primo ministro e presidente della Bocconi l’edificio farebbe parte degli immobili adibiti a sede “con finalità istituzionali, assistenziali, previdenziali, sanitarie, didattiche, ricettive, culturali, ricreative e sportive”.

 

Come i sindacati, insomma, o le Onlus. Anche Mario Monti spera nel comma 1 dell’articolo 7 della legge 504 del 1999, lo stesso che grazia la Cgil con le sue tremila sedi sparse per l’Italia.

 


Pisapia però sembrerebbe intenzionato a dare battaglia, come del resto la precedente amministrazione targata Moratti, ritenendo l’affitto di tali camere, il cui costo va ad aggiungersi alle già salatissime rette universitarie che talvolta sfiorano la non banale cifra di 10.000 euro all’anno, un’attività a scopo di lucro. Proprio per questo lo scorso 22 dicembre ha firmato l’incarico all’avvocatura comunale finalizzato ad andare fino in fondo ed ottenere l’intero importo: 600.000 euro, di questi tempi, alle casse comunali male non fanno.
 

Non c’è da biasimare il primo cittadino di Milano, anche perché gli studenti della Bocconi che non possono permettersi i costi di un così prestigioso pensionato affittano camere presso privati che invece con ogni probabilità pagano regolarmente l’Ici.

 


A sostegno delle speranze di Monti c’è il fatto che la sede storica della Bocconi in via Sarfatti è stata esentata dal pagamento dell’imposta in virtù di una deroga regionale, ma secondo i legali di Pisapia concedere tale esenzione anche al pensionato sarebbe una forzatura della legge.

 


Ce la farà Monti a non pagare la tanto amata (da lui) Ici?
 

Fonte: laconoscenzadeiliberi.ilcannocchiale.it

 

***

Mario Monti, FOTTITI, vecchio poltiglioso figlio di puttana!!!

Firmato: Nereo Villa

(Residente in: Via Riva, 43, 29014 Castell'Arquato - Piacenza)

 

 

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24 maggio 2012 4 24 /05 /maggio /2012 14:24

l-imu-sulla-prima-casa-non-si-paga.jpg

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23 maggio 2012 3 23 /05 /maggio /2012 14:23

parma-money.jpgPARMA - Federico Pizzarotti batte moneta: il neo sindaco di Parma vuole creare una valuta locale parallela all’Euro. Con questo “escamotage” Pizzarotti pensa di poter eludere il “signoraggio” delle banche, attuando un modello di “scambio virtuoso”, molto simile al baratto. Chissà se Pizzarotti pensa all’utilizzo dello “storico” nome del Ducato o se si inventerà qualcosa di nuovo.

 

Il primo sito di informazione a parlare esplicitamente di quest’idea è stato Linkiesta.it. Pizzarotti, secondo quanto scritto, avrebbe preso l’idea da due professori della Bocconi di Milano: Massimo Amato e Luca Fantacci.

 

I due docenti hanno ideato un “sistema di credito cooperativo locale” che, nelle loro intenzioni, dovrebbe essere appannaggio soprattutto delle imprese.

 

Linkiesta spiega poi in che modo Pizzarotti abbraccerebbe il loro “progetto di valuta complementare all’euro”: Secondo i grillini sarebbe un sistema di credito cooperativo tra aziende per rafforzare il tessuto locale. Un bonus per uscire dal «signoraggio», creando un sistema virtuoso di scambio, simile al baratto, per bypassare la stretta creditizia, senza più interessi privati.

 

L’esperimento sarebbe dettato anche dalla scarsa fiducia che le banche sembrano nutrire nei confronti dei rappresentanti del Movimento Cinque Stelle. E di problemi economici la giunta Pizzarotti ne dovrà affrontare un bel po’ da subito, a partire dal debito del Comune (circa 600 milioni di euro), dal rosso del Teatro Regio (dai 7 ai 12 milioni). Somme a cui dovranno essere aggiunti i soldi della penale da pagare all’azienda Iren se, come annunciato dallo stesso Grillo, l’inceneritore non dovesse più farsi.

 

Fonte: Pizzarotti batte moneta: valuta anti-banche parallela all’Euro? (blitzquotidiano.it)

 

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23 maggio 2012 3 23 /05 /maggio /2012 13:12

euro-inculataEntro giugno sapremo se la Grecia è fuori dall’euro o no.

 

In ogni caso, fate attenzione alle vostre banche, tastate loro il polso: provate l'esperimento di prelevare una forte somma. Se sorgeranno problemi significa che i manipolatori sono già pronti a bloccare i vostri conti correnti per evitare fughe di capitali.

 


Allora, non perdete coraggio: non fatevi mettere sotto, e tenete presente che nemmeno i Padrini che hanno in mano le leve di comando della “zona euro” conoscono la partita che si sta giocando con la moneta unica.

 

Costoro vanno a tentoni come ciechi. E non si sveglieranno nemmeno quando tutti avrete sbattuto il muso, perché anche allora affermeranno che senza l'euro sarebbero stati problemi maggiori per il nostro Paese.

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23 maggio 2012 3 23 /05 /maggio /2012 12:17

euro-inculata.jpgDal 1999, in base agli scritti giuridici di Giacinto Auriti, andavo ripetendo nel web che l'istituzione forzosa dell'euro, simile alla pretesa di edificare una casa iniziando dal tetto, non poteva stare in piedi.

 

E avvenne che alcuni birichini mi nomassero "Mago Otelma".

 

La cosa mi piacque assai.

 

Così ancora oggi esistono nella rete video firmati "Otelma"...

 

 

In questo, leggo un volantino antico, che nel 2002 distribuivo, spiegando i motivi per cui secondo me l'euro era destinato a fallire.

 

Oggi a quei monellacci che perfino le idee economiche di Rudolf Steiner avversavano e avversano, io dico: o ciechi volontari, il non voler vedere accieca... In ogni caso, o birbantelli, convertitevi!

 

Aprite i vostri occhietti suini e fate i bravi bambini...

 

Firmato: Otelma blues

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22 maggio 2012 2 22 /05 /maggio /2012 10:39

Nella foto (da sinistra): la moglie del suicidato Pinelli,

il capo della Porcilaia, e la moglie del suicidante Calabresi 

 

Licia-Pinelli--Giorgio-Napolitano-e-Gemma-Calabresi.jpg   

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21 maggio 2012 1 21 /05 /maggio /2012 18:34

“Una diversa e corretta emissione della moneta sposterebbe l’asse dei rapporti umani con il potere ad un livello tale che anche i rapporti familiari (figli-genitori ad esempio, moglie-marito) risulterebbero profondamente mutati” - scrive Massimo Francese nel suo commento alla pagina “Sul concetto nuovo di proprietà e sul diritto nuovo di epicheia” di questo blog - “: i figli potrebbero gestire la loro vita in modo molto più libero, lasciando il nido molto prima, e senza dipendenze e ricatti da subire. Una moglie potrebbe liberarsi senza problemi di un compagno senza temere per il proprio mantenimento. Tutto questo grazie anche all'introduzione del RDB (Reddito Di Base) reso più facilmente realizzabile e logico grazie ad una diversa emissione monetaria. Il mondo del lavoro muterebbe profondamente e in positivo. Ma, c'è un ma”, continua Francese, domandandosi: “La maggioranza è disposta a vivere in un mondo migliore senza pecore e pastori, rispondendo a se stessi in primis?” E conclude: “Bisogna far crescere buone idee, diffonderle e confrontarle, e a questo servono blog come questo”.

 

Certamente Massimo Francese, che ha una ventina d’anni meno di me, vorrebbe subito la triarticolazione sociale, perché ha capito che quella dell’armonizzazione dei poteri è davvero l’unica via da seguire. Vorrei però dirgli di non dispiacersi se in questa vita non vedrà nulla di tutto questo. Massimo, ricordati del “Il sabato nel villaggio”:  noi viviamo in quel sabato, il giorno che viene prima della domenica! E proprio perché il sabato è sabato e non è ancora domenica non si ha il pensiero angoscioso del lavoro per cui la festa della domenica in fin dei conti, con quel pensiero è già rovinata. Noi lottiamo affinché la domenica non sia rovinata da quel pensiero angoscioso del lavoro-schiavitù. E un giorno qualcuno potrà dire a Leopardi:  “O Giacomo, è finita! L’angoscia ed il terrore del lavoro da schiavi è finito…”.

 

In verità, nella mia vita di suonatore, non ho mai avuto quell’angoscia ed, anzi, per me il giorno di lavoro, cioè la serata, è sempre stata piena di felicità e di applausi (una volta presi anche dei fischi perché avevo dimenticato il testo della canzone che stavo cantando e ci facemmo delle risate!). Comunque mi sono sempre considerato un privilegiato grazie al mio lavoro. Però, invecchiando, ho considerato sempre di più il fatto che i miei simili non erano e non sono così privilegiati. In tal modo mi sono avvicinato allo studio della triarticolazione prima e dell’epicheia poi.   

 

E voglio appunto dire qualcosa sulla separazione del lavoro dal reddito.

 

Ho spiegato molte volte che se non si osserva dove porta l’avversione per l’idea steineriana della separazione del lavoro dal reddito, colui che si propone come attivista in movimenti sedicenti liberatori dalla schiavitù di Stato, di fatto si fa perpetuatore di schiavitù, perché realizzandosi questa sua liberazione si cambia solo padrone: non è più lo Stato a fare da schiavista, ma il mercato. E allora cosa cambia? Nulla.

 

La liberazione dall’obbligo del lavoro è la principale esigenza del nostro tempo.

 

Chi l’avversa si rende cieco di fronte al fatto che in questa avversione ragiona da primitivo, come nell’ottocento, quando nasceva l’industria.

 

Oggi che l’industria tradizionale si è trasformata in industria finanziaria, perché il lavoro è prevalentemente svolto dall’automazione e non c’è più bisogno di industriarsi come prima per lavorare, l’avversario del RDB cosa fa? Assolutizza la proprietà, rifiutando di vedere che l’unico vero raggiungimento del nuovo millennio, auspicato fra l’altro già a partire dagli anni sessanta è, appunto, la liberazione dall’obbligo del lavoro. Si badi bene: non dico liberazione dal lavoro ma dall’obbligo del lavoro.

 

La concreta possibilità di attuazione di un sostentamento proveniente non più dal lavoro ma da altra fonte è stata promossa da Rudolf Steiner non come una sua invenzione ma come il risultato dell’osservazione dello spirito del tempo, che ora ogni uomo può fare individualmente, ma che al tempo di Steiner era davvero difficile vedere chiaramente. La chiaroveggenza di Rudolf Steiner oggi è alla portata di tutti (ovviamente di tutti coloro che credono in se stessi fino in fondo più che alle regole da imporre agli altri), ma allora non era così. Perché che le macchine lavorassero al posto dell’uomo era solo il sogno dell’uomo…

 

Non c’è dunque bisogno di alcun gruppo, crocchio, partito o associazione per accorgersi che proprio grazie ai nuovi raggiungimenti tecnologici dell’automazione del lavoro abbiamo la possibilità di tale nuovo sostentamento.

 

Il non accoglimento di tale sostentamento, di fatto rende l’uomo ancora più schiavo di prima.

 

Quindi siamo ancora daccapo: prima l’uomo faticava per il duro lavoro ma almeno esisteva come lavoratore, oggi fatica addirittura ad esistere perché quel sogno di far lavorare le macchine si è avverato e il lavoro non c’è più! È il più grande paradosso del mondo, questo!

 

Assolutizzando la credenza che sia giusto che chi produce sia proprietario di ciò che produce, l’avversario del RDB ritiene che la terra non sia di tutti ma solo di chi lavora. Ma costui non vuole o non è in grado di ragionare sui fatti concreti della realtà?  

 

Si prenda per esempio un portachiavi in ferro battuto. È un prodotto semplice derivante dal lavoro.

 

Che sia proprietà del fabbro che lo ha prodotto, lo potrà affermare per esempio un bambino, o chi astrae e rimuove da questa affermazione il fatto - di cui il fabbro è ben consapevole - che tale portachiavi “appartiene” anche al fornitore da cui il fabbro ha acquistato la materia prima, il ferro e il bruciatore a gas per scaldarlo e plasmarlo, nonché ai minatori da cui il fornitore ha acquistato ferro, e così via, e a tutti coloro che in un modo o nell’altro hanno partecipato alla creazione di quel portachiavi secondo i presupposti della divisione del lavoro nella quale tutti siamo coinvolti.

 

Certamente in astratto io sono proprietario di quello che compro ma quello che pago per avere il ferro grezzo è nulla in confronto all’impiego di ciò che è stato necessario per ricavare dalla miniera il ferro: la tuta del minatore, il suo lavoro, il trasporto del materiale, ecc., tutti elementi anch’essi bisognosi in concreto di altri lavori (divisione del lavoro) al fine della loro e mia esistenza. A me fabbro o forgiatore di piccoli oggetti rimane poi solo una briciola del valore di quel portachiavi, e so che dovrò scambiare quella briciola col macellaio, col panettiere e col sarto in cambio di tutti quegli altri beni che costituiscono l’autentico tessuto, o involucro, del mio esistere nello spazio e nel tempo. Oltretutto, pagherò questi beni più del loro valore, perché anche gli altri commercianti dovranno soddisfare le richieste dei rispettivi lavoratori e creditori coinvolti nel loro e nel mio sostentamento.

 

Tutti i passaggi di questo ragionamento sfuggono al teorizzatore della proprietà assoluta, il quale non si rende conto che non vi è nulla di assoluto nel mondo (assoluto = ab-soluto = disciolto, staccato dal resto del mondo).
 

Altro esempio più immaginativo: se un gigantesco re del mondo stringesse in una mano una corazzata e domandasse al più saggio degli uomini chi l’ha costruita e a chi dovrebbe appartenere, delle due l’una: il più saggio degli uomini ammutolirebbe, oppure direbbe che Dio è il costruttore supremo, e che tutto dipende dunque da lui? (un esempio simile lo fece G. Bernard Shaw nel suo”Preface on the Prospects of Christianity” del 1916, trad. it.”Sia fatta la sua volontà”, Milano, settembre 2011).

 

Ma poniamo che a qualcuno dia fastidio parlare di divinità, e che non si debba parlare del creatore del mondo. Si potrebbe allora domandare: come fa una moltitudine di persone, ciascuna delle quali lavori assolutamente per se stessa, a costruire una nave, o un aereo, o una centrale elettrica?

 

Non potrebbe farcela! “Gnafà”, direbbe un mio amico.

 

- Primo, perché perfino per realizzare un panino il panettiere non ce la farebbe mai se dovesse per se stesso prima arare il campo in cui seminare il grano e costruire un mulino per macinarlo.

 

- E secondo perché lavorare assolutamente per sé significa avere un compenso che in sé non potrebbe mai bastare a compensare tutti coloro che dovrebbero lavorare a tali realizzazioni.

 

Questo significa che, fin dalla sua origine, il credito capace di compensare ogni essere umano è accresciuto dall’incremento della cooperazione di tutti.

 

Cosa significa questo allora?

 

Significa che il credito (intendo per credito il diritto ad una prestazione futura) aumenta con l’organizzazione dei nativi della nazione. Detto in soldoni: i soldi aumentano con l’organizzarsi dei soci dell’organismo sociale.


In tal senso ogni credito è un prodotto nazionale (da non confondere con “statale”) e ciò vale anche per il credito personale avuto come prestito, dato che la responsabilità personale è una delle componenti del credito concesso a qualcuno, e in genere lo si concede fidando nella buona fede e nelle buone intenzioni del debitore, cioè sulla sua volontà di restituire la somma ricevuta.

 

Se si considera che tale restituzione dipende poi anche dalle condizioni ambientali e dal mantenimento dell’ordine pubblico, è chiaro che il credito personale è un prodotto nazionale (nel senso di cosa realizzata dai nativi di un luogo o nazione, oppure sociale nel senso di cosa realizzata dai soci di tutto l’organismo sociale in cui essi vivono).
 

Il caos sociale che stiamo vivendo non avrà mai fine finché non incominciamo a conoscere la terra come luogo dei nativi, cioè di proprietà dei terrestri.

 

La terra è di tutti.

 

Coloro che lo negano, credono che la terra appartenga non a tutti ma a pochi. E, ovviamente, essi vorranno collocarsi fra quei pochi. 

 

Grazie alla divisione del lavoro costoro, producendo ognuno un pezzo di meccanismo - chi una vite, chi una rotella, chi una conduttura elettrica ecc. - per il funzionamento dei macchinari, non si accorgono di avere creato, lavorando tutti non per sé ma per tutti gli altri, mezzi automatici di produzione di quelle stesse viti, rotelle, schede elettroniche, vale a dire macchine che producono macchine senza mano d’opera umana.

 

Non accorgendosi di ciò non riescono nemmeno ad accogliere il modo di ragionare del nuovo testamento, nuovo modo di pensare, e nuovo paradigma di pensiero: guardate i gigli del campo…

 

E la famosa parabola dei talenti? “A uno diede cinque talenti, a un altro due, a un altro uno, a ciascuno secondo la sua capacità”. Non tutti infatti nascono con gli stessi talenti per lavorare la terra.

 

In altre parole ogni essere umano è uguale per la legge divina ma è diverso per i talenti che ha: uno ha il talento del lavoro nei campi, un altro lo ha per dipingere chi lavora nei campi, un altro ancora per creare sonetti sul lavoro nei campi, e così via. Questi diversi talenti possono essere coltivati nella libertà di ognuno. 

 

Cosa dice l’uguaglianza? Dice che ognuno deve godere dei medesimi diritti di cui godono gli altri. Qui siamo nel campo della giustizia.

 

Cosa dice la libertà? Dice che ognuno è libero di coltivare i talenti che vuole. Qui siamo nel campo della cultura.

 

Cosa dice la fraternità? Dice che ognuno lavora per gli altri, e qui siamo nel campo dell’economia più autentica, quella proveniente dalla sua propria etimologia.

 

In sintesi il ragionamento è di una semplicità estrema: la terra è del Padre. Il Padre ama tutti i figli suoi in uguale misura. Dunque vuole che un pezzo di questa sua terra sia di ciascuno. Poiché però vi saranno alcuni che possiedono anche le cose degli altri e alcuni che non possono disporre delle proprie, questi ultimi rimangono in credito, mentre gli altri rimangono in debito.

 

Con un RDB incondizionato elargito dall’organismo sociale ad ogni suo socio dalla nascita alla morte, ciò non succederebbe, in quanto l’organismo sociale risarcirebbe ognuno, appunto, attraverso tale reddito incondizionato. L’individuo dovrebbe dunque avere questo diritto, naturale in quanto tutta la terra dovrebbe essere considerata naturale proprietà di tutti i terrestri. Sento già bestemmiare gli avversari di questo ragionamento cristiano (cioè UMANO), che vogliono l’impero del disumano… Ma lasciamo perdere.

 

Nell’ipotesi possibile che il socio di un organismo sociale riceva dall’organismo sociale un reddito di fondo incondizionato dalla nascita alla morte, cosa succederebbe? Si verificherebbe che nella sua serie di conti egli resterebbe “in dare”. Invece l’organismo sociale resterebbe “in avere” in quanto gli conferirebbe tale reddito.

 

Il sistema di scrittura contabile che permette di registrare spostamenti di valori simultaneamente in due serie di conti al fine di rilevarne il dare e l’avere reciproci è detto infatti “partita doppia”. Non è difficile da capire: se mi dai dei soldi o mi offri una quantificabile prestazione di lavoro, tu rimani “in avere”, mentre io “in dare”.

 

Quando ti restituisco i soldi o il compenso dovuto, i conti chiudono a zero. Perché sommando tutto il “dare” e tutto l’”avere” la dinamica della partita doppia esige che si chiuda sempre a zero.  

 

Dunque, anche senza parlare di Dio o del gigantesco re del mondo (quello che nell’esempio di prima stringeva in una mano la corazzata), la cosiddetta partita è doppia vedrebbe da un lato la terra che è di tutti, e dall’altro coloro che la sfruttano schiavizzando gli altri.

 

Dove conduce il riconoscimento che i beni del creato attualmente fuori da ogni proprietà e sovranità (risorse minerarie di fondi oceanici o della luna, Antartide, bacini idrici, orbite satellitari per le telecomunicazioni, ecc.) valorizzati dalle tecnologie avanzate, sono di pertinenza comune? Conduce all’ipotesi che coloro che li sfruttano e li commercializzano siano in debito verso tutti gli altri.

 

Anche da questo punto di vista, la creazione di un RDB per la perequazione di quel debito e per lo sviluppo - mediante i proventi dei canoni di concessione dei beni di pertinenza comune - potrebbe non solo far uscire l’umanità dall’attuale usurocrazia, ma decondizionare ogni individuo dall’obbligo di lavorare per vivere.

 

Quindi non si tratta del dono ai poveri per filantropia o per collettivismo buoni stico ma di denaro di donazione, che deve tornare (già Seneca affermava: “Ciò che dai all’altro non lo presti, ma lo restituisci”: “De beneficiis”,5,1,4) a essere elemento centrale della vita economica, così come è stato spiegato da Rudolf Steiner nei cicli di conferenze su “I capisaldi dell’economia”, “Seminario di economia”, “Esigenze sociali dei tempi nuovi” e nel libro “I punti essenziali della questione sociale”, in cui è spiegata la triarticolazione dei soldi nelle tre forme essenziali di acquisto, prestito, e donazione.

 

Ripeto: Steiner, profeta nell’avere anticipato l’incapacità governativa e parlamentare di limitare il potere del denaro a corso legale, aveva assegnato già nel 1920 l’organizzazione del denaro (monetaggio) alla sfera economica e non a quella giuridica: “[...] non sarà più l’amministrazione statale che dovrà riconoscere il denaro come mezzo legale di pagamento, ma questo riconoscimento dovrà fondarsi su misure emanate dai corpi amministrativi dell’organizzazione economica, perché in un sano organismo sociale il denaro non può essere altro che un assegno su merce prodotte da altri [...] (R. Steiner, “I punti essenziali della questione sociale”, cap. 3, Ed. Bocca).

 

Il fenomeno delle tante valute locali o complementari che nascono nella sfera economica da associazioni di imprese è la conferma di questa affermazione, che sarebbe da discutere e da trattare sul mercato, nelle associazioni, nelle cooperative e non nel parlamento. Le nuove piccole valute complementari o locali favoriscono l’economia (da nomòs), e ogni indagine fatta sull’effetto sociale delle valute locali conferma che queste rinforzano le comunità in cui circolano e sono accettate. Invece il monetaggio tradizionale favorisce l’”econòmia” con l’accento sulla seconda “o” (da nòmos) favorendo innanzitutto la legge della speculazione. Bisognerebbe incominciare a vederlo!

 

Si tratta di prendere coscienza che se si vuole un’economia che non sia anticapitalista ma che sia diversa dal capitalismo egoistico, occorrono nuove fondamenta fra cui, appunto, il dono come era concepito nei tempi antichi, non più ovviamente nella coscienza sognante di allora ma nella coscienza in stato di veglia dei tempi attuali.

 

Oggi la gente crede di avere in banca i soldi che risparmia, senza la minima consapevolezza che tale specie di denaro si chiama, in senso scientifico e spirituale, “denaro di prestito”, specie diversa da quella detta “denaro d’acquisto” e dall’altra denominata “denaro di donazione”.

 

Proprio per questa credenza, che dai tempi dei tempi (e soprattutto oggi) imperversa per assenza di giudizio critico (pensiero debole) nelle persone, le persone sono turlupinate.

 

Ciò nonostante, i turlupinati accettano come cosa buona e giusta l’ideologia del”tasso”! IDEOLOGIA DEL TASSO? Sì, dell’usura dormiente nella specie animale (come il”tasso” animale, appunto). Ebbene, chi dorme nella propria specie animale rifiuta di farsi individualità ed ama essere ancorato alla bestia, o tutt’al si eleva al mero livello canino del”lupus” secondo il noto adagio”homo homini lupus”. In tal modo, imbestialito, latrante e rabbioso, accetta la legalità del pizzo (pagabile per avere un utile prestito) e del conseguente “spread”, mega-neologismo (anzi orwelliano neolinguismo) il cui significato è “margine”,”guadagno”, ottenuto dal “far la cresta” al prezzo dei soldi da vendere a qualcuno, così che il venditore facendo la cresta sulla sua merce, rende iniquo il mercato del prodotto, vale a dire il monetaggio, che produce materialmente quella carta detta cartamoneta.

 

Anticamente lo “spread” era detto”signoraggio”. Sono l’unico ad avere detto questo nel web. Perché? Sarò anche matto, ma per me le cose stanno così: lo spread  è il nuovo Duce, solo che nessuno lo vede e tutti si accodano, come cani appunto, a questa imbecillità. E poiché lo stile gattopardiano vuole che tutto cambi affinché non cambi nulla - o che cambi la maniera ma non la sostanza del rubare o del far la cresta a un costo, a un prezzo, ecc. - oggi il “signoraggio” è detto”spread” in quanto il “signore”, la “signoria” e il predominio dell’uomo sull’uomo sono sostituiti da un altro dominatore o signore invisibile detto “democrazia”!

 

La cresta fra le obbligazioni (bond) e i buoni pluriennali (btp) di un tesoro che fra l’altro non c’è, la cresta fra il “denaro” (che gli intermediari finanziari detti “market maker” sono disposti a comprare) e la “lettera” (che gli stessi sono disposti a vendere), e la cresta fra il costo di produzione delle banconote (carta e stampa) e il loro valore facciale, cos’altro sono se non espressioni della dinamica principale dell’usurocrazia, scambiata oggi per democrazia in un mondo rovesciato come quello attuale?

 

In un simile mondo rovesciato, dovrete svegliarvi prima o poi. Sarete costretti a svegliarvi se non volete continuare a sopravvivere da cani in questo film del terrore…

 

Mi accorgo che queste ultime cose le ho dette e stradette... Abbiate pazienza... Repetita iuvant. Ma sono sicuro che prima o poi le diranno anche le pietre.

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21 maggio 2012 1 21 /05 /maggio /2012 14:22

Nel programma del corso italiano di formazione della Modern Money Theory (MMT) avvenuto dal 24 al 26 febbraio 2012 si leggeva di relazioni di economisti di statura mondiale forniti di solido curriculum (vedi Agenzia Radicale dell'8/2/2012). Si accennava altresì che la Modern Money Theory (MMT) era probabilmente “l’unico strumento esistente di scienza economica e sociale, in grado di interferire efficacemente con il processo di “finanziarizzazione dell’economia” (che è il passaggio dal capitalismo produttivista - quello che investe il denaro per la produzione di merci traendone profitto - al capitalismo dei mercati finanziari - quello che lucra denaro per mezzo del denaro) e di contrastare la preminenza del sistema bancario, che sta sovrastando la politica e la democrazia”, e che l’aspetto principale della MMT era quello di “mettere al centro la capacità dello Stato sovrano di creare ricchezza emettendo moneta”.

Il documento proseguiva come segue: “Al contrario, l’euro, che non è moneta sovrana di nessuno dei paesi dell’Eurozona, costringe gli Stati ad indebitarsi come un comune cittadino con le banche. Sarebbe importante rendere tutti i cittadini consapevoli di questo aspetto, perché è in tale ambito che si gioca il futuro dei cittadini. Alain Parguez ha così scritto in relazione al summit Modern Money Theory (MMT) in programma a Rimini:

 

“Porterò le ultime ricerche che svelano come il golpe finanziario sia stato attentamente pianificato da Francia e Germania che sono le eminenze grigie dell’asse Vaticano-Bruxelles.

Ma fin dai tempi di Mitterrand, i suoi consiglieri sapevano perfettamente che tutta la base industriale del sud Europa sarebbe stata distrutta, per formare lì un nuovo impero “coloniale”. Ora, per venire ai giorni nostri, va detto, e vi spiegherò, come i debiti nazionali europei, e i presunti danni che comportano, siano stati grandemente sopravvalutati. Perché? Perché le grandi banche devono essere sovra-compensate per le loro perdite dovute alla speculazione su quei debiti. Infatti i tassi d’interesse “shylockiani” (Shylock è il personaggio del ricco usuraio ebreo ne Il Mercante di Venezia di Shakespeare, ndr) sui debiti dell’Eurozona sono una cornucopia per le grandi banche europee e per le corporations che li percepiscono.

L’Euro è comunque destinato a collassare, portandosi con sé le austerità, la distruzione di ogni spesa di Stato produttiva e le privatizzazioni selvagge. Venendo al vostro Summit, mi inchino di fronte agli italiani, perché un evento di questo tipo sarebbe impossibile qui in Francia o in Germania.” I cinque economisti relatori illustreranno i seguenti temi: Stephanie Kelton e Marshall Auerback (MMT): Tutto ciò che sappiamo del denaro è sbagliato. La nascita della moneta moderna nel 1971. Moneta sovrana vs moneta non sovrana. Noi non possediamo denaro, le banche non hanno denaro, il denaro non ha valore in sé. Allora, cosa sono i soldi? Chi crea il denaro? I 3 settori: Godley di base e le sue implicazioni fondamentali per comprendere i deficit del governo e cosa veramente sono. Lo Stato sovrano come creatore di beni finanziari al netto per i cittadini.

Le tasse distruggono denaro: i miti sulle tasse e su come NON finanziano lo Stato con la moneta sovrana. Cosa invece sono le tasse nell’Eurozona non sovrana. Le parole impronunciabili: Il Debito! Il Deficit! Sono sempre il peggio in assoluto? La Spesa a Deficit Positiva vs Spesa a Deficit Negativa. I Deficit Positivi sono sostenibili in una nazione sovrana? La Modern Money Theory per ottenere la piena occupazione, il pieno Stato Sociale, la piena istruzione e la piena produzione: cioè DEMOCRAZIA PIENA. Può la MMT aiutare le aziende? MMT e il debito estero. Può la MMT aiutarci nel default dall’Euro? Come l’Italia deve affrontare il default dall’Euro. Alain Parguez: L’Europa delle elite, la genesi di un’aberrazione delle democrazie: da Schuman, Monnet e Perroux alla nascita della tirannia finanziaria a Bruxelles.

Le origini dell’alleanza franco-tedesca e del loro sogno Neomercantile: ottenere povertà diffusa e accumulo di super profitti al top. I tecnocrati europei decidono la distruzione delle democrazie europee. Il vero significato dei Trattati europei sovranazionali. Il crollo della sinistra europea di fronte ai dogmi Neoliberisti: un inganno catastrofico. La vera ‘agenda’ della ECB (European Central Bank). La verità sullo stato dell’economia europea: la reale disoccupazione, reale debito privato, il vero stato dei bilanci delle banche, le vere prospettive. Cosa fare ora nell’Italia sull’orlo del baratro. Wlliam Black: Le banche sono tutte criminali? La differenza fra la mia banca sotto casa e gente come Goldman Sachs.

La Grande Crisi Finanziaria del 2007: Money Manager Capitalism, gli anni di Clinton, la deregolamentazione della finanza, la bolla, l’esplosione della frode finanziaria globale. CDOs, Toxic assets and CDSs spiegati alla nonna. Nessuno a Wall Street è andato in galera: il vero conflitto d’interessi più grande del pianeta. Obama-Sachs and governo-Sachs in USA. Il contagio qui da noi: come ha distrutto le vite di milioni in Europa. Gli USA hanno Wall Street, l’Italia ha la Mafia: chi è messo peggio? Come prevenire la prossima crisi. Black/Hudson: MF Global & l’Italia, quello che non sapete. Michael Hudson: Il trionfo Neoliberista: una ripasso storico di come i Neoclassici hanno ucciso Marx e Keynes, per introdurre il dominio Neoliberale. Chiarire i ruoli e i protagonisti del Capitalismo odierno: l’Imperialismo, le Multinazionali, la Globalizzazione, le mega banche, e come hanno tutti lavorato per distruggere la democrazia.

Le prove generali furono fatte nell’Est europeo: come la Shock Therapy ha spolpato le democrazie post-comuniste. Il Colpo di Stato Finanziario in Europa: il FMI in testa all’esercito che ha già devastato la Grecia, l’Irlanda, l’Islanda e che si avvicina all’Italia. E’ possibile mantenere il Capitalismo finanziario nel terzo millennio? Come è degenerato in questo modo? Black/Hudson: MF Global & l’Italia, quello che non sapete. Marshall Auerback: Cosa fanno le Banche Centrali con una moneta sovrana: cosa sono le riserve, come le BC controllano l’inflazione. I ‘fantasmi’ con cui ci spaventano sulle operazioni delle BC.

Fa una differenza se i titoli di Stato sono in mani nazionali o estere? La BC e il Tesoro controllano i tassi d’interesse con moneta sovrana, non i mercati. Viceversa: l’Eurozona, dove i mercati hanno potere di vita o di morte sui bilanci degli Stati, come accade. Allora, chi sono questi mercati? Cosa calmerà i mercati nell’Eurozona: la Ability to Pay che deriva dall’adozione di nuove monete sovrane o le austerità nazionali? Ecco cosa fa la Spirale della Deflazione Economica Imposta che ci viene dai pacchetti di austerità, e perché peggiorerà di molto le cose. Smascherare la ECB (European Central Bank): ecco cosa potrebbe fare per salvarci e perché non lo fa.

A chi obbedisce Mario Draghi? Sangue nelle strade: una proiezione del possibile collasso delle nostre economie e della ribellione popolare. Tavola rotonda del sabato sera: I 5 economisti discutono questo tema “Occupy Wall Street e gli altri movimenti sono lo 0,1%. Il 99,9% è a fare shopping - La vera tragedia delle democrazie attuali è che la gente ha perduto la capacità di reagire persino di fronte all’inimmaginabile reso plausibile. Possiamo riattivarci?”.

 

Niente da eccepire sull’impegno di far conoscere queste cose, di cui nessuno parla.

 

Eccepisco invece sul fatto di “mettere al centro la capacità dello Stato sovrano di creare ricchezza emettendo moneta”.

 

A parte il fatto che, fino a prova contraria, lo Stato NON siamo noi (che lo Stato siamo noi ce lo hanno voluto far credere da sempre le scuole di Stato, ma è assolutamente una canagliata, cfr. Paolo Pasotto sul concetto di Stato), occorre rendersi conto che l’unico ambito possibile della sovranità che non sia la solita zuppa di Stato, è quello dell’individualità di ognuno. L’aspetto etico di essa è l’individualismo etico, appunto, di cui parla Steiner nel suo libro “La filosofia della libertà”, che nella sua prima edizione portava il sottotitolo di “Scienza della libertà”. Fuori da questo ambito, non si può ricadere che nello Stato etico del fascismo o di ogni altro sistema di dittatura.  

 

In altre parole, chi crede nella MMT non può che essere ancora una volta uno statalista. Costui cade dalla padella nella brace semplicemente perché vorrebbe mettere nelle mani dello Stato l’emissione di moneta quando lo Stato mettendola a sua volta in mano alle banche, ha truffato tutti come mandante, cioè senza sporcarsi direttamente le mani. Vogliamo davvero credere che queste mani siano perciò pulite fino al punto di pregare il suo portatore di sporcarle? È ridicolo.  

 

Dunque ben vengano gli studi sul monetarismo e sull’economia. Però poi non si dicano stupidaggini come questa, di “mettere al centro la capacità dello Stato sovrano di creare ricchezza emettendo moneta” !!! Il mio stomaco non reggerebbe di fronte a tanta fede! 

 

Credo comunque che se avverrà qualcosa di questo tipo ciò rallenterà l'attuazione della Triarticolazione. Ciò non sarà un male in quanto ci si dovrà accorgere di avere peggiorato di molto il vomitevole stato dell'attuale organismo sociale. Per cui l'instaurarsi della triarticolazione dei poteri sarà sempre più l'esigenza più auspicabile.

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Presentazione

  • : Blog di creativefreedom
  • : Musicista, scrittore, studioso di ebraico e dell'opera omnia di Rudolf Steiner dal 1970 ca., in particolare de "La filosofia della Libertà" e "I punti essenziali della questione sociale" l'autore di questo blog si occupa prevalentemente della divulgazione dell'idea della triarticolazione sociale. http://digilander.libero.it/VNereo/
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